Compendio elementare di fisiologia di F. Magendie / Tradiuzione eseguita sulla quinta ed ultima edizione di Bruxelles. Corretta, accresciuta ed ornata di rami.
- François Magendie
- Date:
- 1839
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Credit: Compendio elementare di fisiologia di F. Magendie / Tradiuzione eseguita sulla quinta ed ultima edizione di Bruxelles. Corretta, accresciuta ed ornata di rami. Source: Wellcome Collection.
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![DI FISIOLOGIA sii corpi si riducono in canali d’una estre¬ ma tenuità , senza poter dire come vi si comportino. Ciò elio è certo si è, che le injczioni spinte negli uni o negli altri , traversano il tessuto della gianduia colla maggior facilità. Radici del canale toracico. D ille glan¬ dule meseraichc nasce una gran quantità di vasi della stessa natura de’ chiliferi, ma generalmente più voluminosi: questi sono ]e radici del canale toracico. Essi si di¬ rigono verso la colonna vertebrale , ab¬ bracciando l'aorta e la vena cava, ec. Si nnasloraizzano spesso, e tutti liniscono col metter foce nel canale toracico. Del canale toracico. Cosi chiamasi un vaso dello stesso genere de’ precedenti, ma del volume di una penna comune, il quale si prolunga dalla cavità addominale, ove comincia , lino alla vena succlavia sini¬ stra, ove termina. In questo tragitto pas¬ sa fra i pilastri del diaframma , lateral¬ mente all'aorta; dipoi si applica sulla co¬ lonna vertebrale, lino al punto in cui si dirige verso la vena' succlavia sinistra. Spesso è stato veduto penetrare nelle due vene succlavie, c qualche volta unicamente nella destra. Nell’interno del canale toracico c de’vasi lattei si trovano delle valvule disposte in modo da permettere ai li nidi di dirigersi dai vasi chiliferi verso la vena succlavia, e da impedire ogni movimento in senso inverso. Nondimeno I’ esistenza di queste vere valvule non è costante. Struttura de’ vasi chiliferi e del ca¬ nale toracico. Due membrane entrano nella composizione delle pareti de’ vasi chiliferi e del canale toracico: l’una inter¬ na, sottile, le di cui ripiegature formano le valvule; l’altra esterna, librosa, la cui resistenza è molto superiore a quella che annunzierebbe la poca grossezza della me¬ desima. Prima di passare ad esporre i fenome¬ ni dell’assorbimento e del corso del chilo, bisogna fare alcune osservazioni sopra gli organi che vi sono destinali. Chilo del muco dello stomaco e della saliva. Dopo dodici, ventiquattro cd an¬ che. trentasei ore d’ assoluta astinenza , i vasi chiliferi d’ un cane contengono una piccola quantità d’un fluido mezzo traspa¬ rente, con un colore leggermente latteo, c elio d altronde presenta proprietà molto analoghe c quelle del chilo. Questo Illu¬ do , il quale uon incontrasi che ne’ vosi lattei c nel canale toracico, c clic non è stalo mai analizzato, pare cho sin un chi¬ lo proveniente dalla digestione della saliva e delle mucosità dello stomaco. Ciò pare tanto più probabile, in quanto clic le cau¬ se clic accelerano la secrezione di questi fluidi, come le bevande nlcooliclic o acide, accrescono la quantità del medesimo. Quando la privazione di qualunque cibo si ò prolungata al di là di tre o quattro giorni , i vasi chiliferi sono nello stesso caso de’ linfatici; trovausi allora ripieni di linfa, mentre che altre volte ne sono af¬ fatto voti. Resulta da questi fatti che il chilo de¬ gli alimenti estratto dai vasi chiliferi , è sempre misto, o al chilo del muco dige¬ stivo di cui abbiamo parlalo, o veramente alla linfa; il resultato è lo stesso, se si c- strae il chilo dal canale toracico, perchè questo è costantemente ripieno di linfa , anche dopo otto giorni c più di astinenza. Cosi dunque , la materia che sotto il nome di chilo c stata esaminata dai chi¬ mici, è lnrigi dal dover essere considerata come intieramente estratta dalle sostanze alimentari; è evidente che questo non vi entrano clic per una certa proporzione. Assorbimento del chilo. Comunque sia , non è meno certo che il chilo passi dalla cavità degl’ intestini te¬ nui nei vasi chiliferi. Come si fa questo passaggio? Sembra, a prima vista, che sia facile il rendersi ragione d’un feno¬ meno cosi semplice; ma la cosa va molto diversamente. Abbiamo veduto di sopra, che la disposizione degli orilizi de’ vasi chiliferi non è conosciuta; non siamo più illuminati sopra il di loro modo d’agire : nondimeno nc sono state date molle spie¬ gazioni. Perciò 1’ assorbimento del oblio è stato attribuito alla capillarità delle mi¬ nime diramazioni chilifere, alla compres¬ sione eh’ esercitano sul chilo le pareti de¬ gl’intestini tenui, cc. In questi ultimi tem¬ pi , si è preteso clic si facesse in virtù della sensibilità propria delle boccucce assorbenti c della contrattilità organica insensibile di cui si ha voluto supporlo dotate. Difficilmente s’intende come uomi¬ ni d’ un merito eminente abbiano potuto proporre o ammettere simile spiegazione: in quanto a me, mi sembrano l’espressione pura c semplice deU’igimran/.a in cui siamo riguardo alla natura di questo fenomeno.](https://iiif.wellcomecollection.org/image/b29324373_0203.jp2/full/800%2C/0/default.jpg)