Saggio di anatomia segmentale. La metameria somatica, nervosa, cutanea e muscolare dei vertebrati.
- Rynberk, G. van.
- Date:
- 1908
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Credit: Saggio di anatomia segmentale. La metameria somatica, nervosa, cutanea e muscolare dei vertebrati. Source: Wellcome Collection.
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![vacca al livello dolle radici spinali, piii numerose cellule che negli iutervalli. Inoltre asserisce che le colonne di tutta la sostanza grigia, considerate nel senso longitudi- nale, presentano un diametro trasverso ineguale. • Esse sono, secondo lui, piii spesse non solo in corrispondenza ai rigonfiamonti cervicale e lombare ma, ancbe al livello d'entrata delle radici nel midollo e nella sostanza grigia ■. Stilling (1859) invece non conferm& l'assorto di Schreuder van der Kolk: « Facendo tagli seriali, trasversali in un pezzo di midollo, non si trova un maggior numero di cellule in quelle sezioni nello quali le vie nervose centrali abbondano per quantita e dimensione, piuttosto che in quelle immediatamente seguenti nelle quali non appaiono affatto o soltanto pocbe di simili vie ». Evidentemente questi reperti variano tanto, anche per la differenza degli animali esaminati. Infatti Stieda (1868) trovd in alcuni pesci ossei, sicuri indizi di raggruppamenti cellulari ad intervalli regolari in corrispondenza alle radici anteriori. Almeno nelle corna anteriori: in quelle centrali non pare trovasse nulla di simile. Anche Schiefterdecker (1874) descrive nel midollo lombare del cane le cellule ganglionari raggruppate in serie longitudinali come a corona di rosario. E ci6 non valeva solo per i gruppi acteriori laterali, ma anche per quelli antero-mediali. I tratti ricchi di cellule sembravano corrispondere al livello d'uscita delle radici an- teriori. Freud (1877) vide negli ammoccti che le cellule delle corna posteriori nei tagli longitudinali appaiono disposte irregolarmente e raggruppate. Trov6 che nella parte caudale del midollo le cellule stanno piu stipate in corrispondenza al fatto che ivi le distanze fra le radici sono minori. Fino a questo punto non abbiamo potnto raccogliere altro che dati di fatto sparsi, dai quali risulta con grande probability che esistono specie animali nelle quali all'ori- ginarsi regolarmente seriale delle radici spinali corrisponda un differenziamento corre- lative nella struttura interna. Schwalbe (1880) fu il primo che riuni a dottrina le notizie varie, rinnovando in forma piu esatta e definita l'intuizione di Gall e Spurzheim. Egli considerava, cioe, il midollo spinale come un organo composto, segmentale. Secondo Schwalbe ogni segmento midollare possiede due grosse masse ganglionari riflettrici, disposte simmetricamente una a destra, una a sinistra, e collegate per le commessure tras- verse: anteriore e posteriore fra loro. Ognuna d'esse serve d'origine ad un paio di radici spinali anteriori e posteriori. Fibre longitudinali riuniscono i centri segmentali in sistemi centrali complessi, di maggior o minor estensione. Secondo le vedute di Schwalbe, delle quali ancora oggi possiamo accettare le linee generali, i segmenti midollari nelle forme inferior] dei vertebrati hanno mantenuto meglio la loro indi- viduale indipendenza, e danno a conoscere anche esteriormente la loro seriazione. Ma nei vertebrati snperiori si fanno piii numerosi e complicati i nessi dei singoli seg- menti fra loro e coll'encefalo, al quale il fatto s'aggiunge, che il midollo non si allunga in proporzionc alio sviluppo del canale vertebrale, siccbe esso nell'accresci- mento rimane indietro e la sua sostanza piii stipata. Da tutto ci6 nasce che i limiti fra segmento e segmento diventano di piii in](https://iiif.wellcomecollection.org/image/b21273078_0023.jp2/full/800%2C/0/default.jpg)