Relazione del contagio stato in Firenze l'anno 1630 e 1633 coll'aggiunta del catalogo di tutte le pestilenze più celebri, che sono state nel mondo, delle quali si trovi fatta memoria / [Francesco Rondinelli].
- Francesco Rondinelli
- Date:
- 1714
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Credit: Relazione del contagio stato in Firenze l'anno 1630 e 1633 coll'aggiunta del catalogo di tutte le pestilenze più celebri, che sono state nel mondo, delle quali si trovi fatta memoria / [Francesco Rondinelli]. Source: Wellcome Collection.
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![arrivino et fegno di tacere il male, o il fofpetto dieffo; il che ejfendo feguìto in Firenze nel 1630. e veduto il pregiudizio grandi]fimo, che ne nafeeva, vi fu con molto accorgimento ri¬ mediato, quando di nuovo fifeoperfe il male nel 16 33. e non vi ' volle di meno di tutto /’ impegno della cura, della jollecitu- dìne, e della diligenza di coloro, che a quefia grand’ opera prefedevano, per liberare il popolo dall' abborrimento, che per quefii luoghi aveva prefo, e farli conofeer per prova, quanto fia il profitto, che da e (fi fe ne ritrae. AlV incontro • in Roma /’ anno* 1656. e fendo fiati con ottimo ordine , con dijcreta dìftmzìone, e con abbondevoli provvedimenti diftri- buiti i Lazzeretti, prò duffero così buono effetto, che avendo proibito a tutti il curar fi nella propria Cafa, ed avendolo in¬ violabilmente ofiervato, quegli flejfi, che per la loro riguar¬ devole condizione a principio fi querelavano d'effer ivi con¬ dotti , facendo fi a credere di poter meglio fovvenire da per lo¬ ro fie/fi al proprio bifogno ; veduto poi quanto convenevolmen¬ te erano trattati, e /’ ordine, e la distribuzione, e la cura, che vi era adoperata, mutato con figlio, con allegro animo vi dimoravano , lodando altamente la favia condotta di chi aveva in fomigliante guifa fi abilito. Lontano da i Lazzeretti in luoghi aperti, e remoti fi debbono feppellire quegli, che ivi muoiono, e fi vuole avvertire, che lefojfe per quefio effetto fieno molto profonde, e che gettando jopra i cadaveri calcina vì¬ va, fieno dipoi ben ferrale, e coperte, e quefio perche non ef- canoda effe catti ve e falazionì, e che alcuno animale non pofi fa per avventura trar fuori di quei laceri avanzi, e corrotti. Intorno al qual feppellimento de' morti, è meritevole di par¬ ticolare ofervazione, e di maraviglia, quelche feguì in Ro¬ ma nella Pefie del 1656. nella quale effendovi fo)petto gra¬ vi fimo , che per cagione del maneggiare de' corpi morti, non s attaccale a quelli, che erano a ciò deflinati, e per mezzo lo¬ ro nonfijpandeffe maggiormente la mortifera infezzione, in-](https://iiif.wellcomecollection.org/image/b30514873_0016.jp2/full/800%2C/0/default.jpg)