Trattato della pittura / di Lionardo da Vinci ; ridotta alla sua vera lezione sopra una copia a penna di mano di Stefano della Bella. Con le figure disegnate dal medesimo. Corredato delle memorie per la vita dell' autore e del copiatore [by Francesco Fontani, the editor].
- Leonardo da Vinci
- Date:
- 1792
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Credit: Trattato della pittura / di Lionardo da Vinci ; ridotta alla sua vera lezione sopra una copia a penna di mano di Stefano della Bella. Con le figure disegnate dal medesimo. Corredato delle memorie per la vita dell' autore e del copiatore [by Francesco Fontani, the editor]. Source: Wellcome Collection.
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![ilei anteriori, siccome lontani dalla natura. Nato Lionardo per esaminar questa unicamente, e per anilizzarne le proporzioni e le bellezze, non così tosto si accorse che gli iacea di mestieri il tenerle dietro ad- ogni passo , c i in qualsivoglia varietà sua , che si propose di riguardarla per u- ica sua scorre , avendo già com- preso che ìa lentezza con che si progrediva nell’arre a cui s3 era appigliato, non d’altronde si dovea derivare che dalla servile imi- tazione degli esposti modelli . Guidato pertanto da un così fatto verissimo ed essenziai principio stimò 1 opere altrui, ma più si-im- pegnò a studiar la natura in sè medesima ; onde in breve tempo lasciò molto indietro a sè tutti quegli che ì’ avean preceduto per quasi due secoli, e tolse alla pittura quella languidezza e quei sec- co in che si giacca per colpa- della barbarie. Venuta in fatti V op- portunità di porre in pratica quei precetti che ei s’era formati in mente, siccome tante teorie combinate, fino da giovinetto, il di lui Maestro Andrea del Verrocchio gli commesse il colorire un Angelo (^) avente in mano le vesti del Salvatore che è battezza- to da S. Giovanni in un suo Quadro, ed in ciò talmente vi riu- scì con successo che lo stesso Andrea riconosciutosi grandemente superato da Lionardo, e sentitone rossore, si determinò d' abban- donare affatto la pittura, confortando intanto il giovane a pro- seguire in quell’arte a che si vedea c@sì felicemente disposto . Una •circostanza per esso così favorevole e decorosa dovea lusingar mol- to il di lui amor proprio, che in animo giovinile spesso è cagione di ritardo ai propostisi avanzamenti; ma la lode servì anzi a Lio- nardo d’un nuovo stimolo di circospezione e di avvedutezza: ed osservando egli che la natura è immensa nelle sue varietà, ossia ne’suoi caratteri, concepì che in questo consistesse V essenziale dell* arte sua , cioè nella perfetta imitazione di essi, che in sostanza for- mano il principale ornamento delia natura (8)« Non è il tutto per (7) I! quadro in cui Lionardo dipinse il predétto Angelo fu allogato al Verroc- chio dai Monaci Valombrcsani perla lo- ro Chiesa di S. Salvi , luogo distante cir- ca un miglio al Levante di Firenze. Il tempo ci ha invidiato questo monumen- to, i] quale, se ancora esistesse, ci da- rebbe chiara V idea della prima manie- ra del da Vinci . (8) A questo indefesso studio di Lio- «ardo si dee la moltiplice quantità di disegni 0 di caricature ,le quali si ince- ntrano nelle grandiose collezioni e del Re di Francia , e del Granduca di Toscana ; e della Libraria Ambrosiana di Milano, per tacere delle altre , e ognuna di esse apertamente si scuopre il carattere di diligenza , e di estrema esattezza che è cosi propria del nostra Artista. Egli, siccome narra il Lomazso Lib. 3. Gap. 5. , sì provè anco a far disegni a pastelli di colore, maniera in quel tempo affatto nuova, e vi riuscì maravigliosamente, oltre che e’ disegnava volentieri sulla car-](https://iiif.wellcomecollection.org/image/b28755376_0020.jp2/full/800%2C/0/default.jpg)