La sifilide, poema / di Girolamo Fracastoro recato in altrettanti versi italiani con note [by F. Scolari].

  • Girolamo Fracastoro
Date:
1842
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Credit: La sifilide, poema / di Girolamo Fracastoro recato in altrettanti versi italiani con note [by F. Scolari]. Source: Wellcome Collection.

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    dat intellectum:, ma spero far vedere nuovamente alle prove, che Ja lingua italiana è tal istrumento, che può tuttociò che — si cerchi da lei, 19 dd ii Q XII. Premesse così le generali notizie intorno al secolo, alla vita, ed alle opere del Fracastoro, ragion vuole che que- sta introduzione s accosti ai particolari della Sifilide. La Sifilide è, come dicemmo, un Poema didattico, uscito inluce la prima volta nel 1530, intitolato al celeberrimo Pietro Bembo, patrizio veneto, allora Segretario dei Brevi presso la Santità di Leone X, poi Cardinale di Santa Chiesa nel 1538, essendo Pontifice di Paolo III, di cuiil Fracastoro fu Y Archia- tro. Questo Poema è scritto in versi esame tri (469 nel libro L^, 458 nel IL°, 419 nel HL?, in tutti 1346 ), divisi in libri tre, nei quali si tratta dell’ indole e del governo della lue venerea; morbo che si teneva a noi venuto da quella scoperta dell’ A- merica, per cui va immortale il nome del genovese Cristoforo Colombo. Le lodi dell'amico Bembo, quelle del Pontano, e soprattutto del Magno Leone X,i particolari della sopradde tta scoperta del Nuovo Mondo, quelli delle influenze celesti sulla salute dei corpi umani, dei lavori minerali per 1° estrazion e dell’ argento vivo, e quanto risguarda l' uso del legno santo, e di altri op- portuni rimedii a liberarsi, quant’è possibile, da una malattia, che si estende al guasto delle più tarde generazioni; tutto ciò, col più modesto ed industrioso velo di castità virgiliana, offre al grand’ uomo soggetto d' incantatrice poesia. — Nella tessi- tura poi della favola, coltivati dal Fracastoro i riguardi di una scrupolosa morale, il Poeta assegna I origine della malattia al delitto dell’ irreligione e dell’apostasia, ascrivendola alla ven- detta di Apollo Atlantico, per l' empietà di Sifilo, pastore at- lantico, il quale aveva anteposto la potenza del re Alcitoo, di cui guardava gli armenti, a quella del Sole, di cui osò distrug- gere il culto avìto, rivolgendolo all’ idolatria verso il re soprad- detto. La malattia medesima è inoltre rappresentata, qual è, in tal aspetto di orrore, che, malgrado la diffidenza che può