Volume 1

Opere / [Maurizio Bufalini].

  • Maurizio Bufalini
Date:
1844-1872
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Licence: Public Domain Mark

Credit: Opere / [Maurizio Bufalini]. Source: Wellcome Collection.

    370/380 (page 368)
    e di quelli presi dalla febbre gialla o dalia bubbonica. Io stesso vidi una volta il sangue tratto da un individuo preso dal morbo inaculoso di Wcrlhoff non aver ancora dato segno d’incominciala coagulazione dopo un’ora, dacché era stalo raccolto dal vivente. Ne certo in quel sangue erano d’altronde i caratteri dei sangue flogistico, ma anzi i contrari, e la malattia stessa non offeriva vcrun segno proprio delle malattie infiammatorie. Però non credo negabile che il rapprendersi più lento del sangue non solo non appartenga sempre alla diatesi flogistica , ma sovente sia anzi prerogativa di tutf altra condizione del fluido sangui- gno e dell’ individuo stesso. Così a carattere del sangue costi- tuito nella diatesi flogistica non porrò io il coagularsi di esso più sollecitamente o più lentamente, ma bensì il suo coagularsi più fortemente. E dirò pure che quest’ ultimo attributo, il quale tutti consentono appartenere al sangue infiammato, non sembrerebbe rispondere gran fatto con quello del suo più lento rapprendersi; imperocché la più forte coagulazione della fibrina darebbe a divedere nelle molecole di questa una maggior forza d’ aggregazione, e allora inlenderebbesi dilficilmenle, che questa dovesse valere solo a compire, e non a cominciare la coagu- lazione della fibrina stessa. Tutlavolta io non ardirei mai d’op- pormi con argomenti presuntivi a risultanze di fatto : sola- mente direi che le osservazioni vogliono per avventura essere iterale ancora per dileguare ogni sorta di dubbio e ogni ap- parenza di contraddizione. Però nello stalo attuale della scienza credo bene che l’attitudine della fibrina a rapprendersi sia me- glio manifestata dalla tenacità del coagulo, di quello che dalla prestezza del suo formarsi, e così estimo che nel sangue in- fiammato si debba realmente considerare aumentata la concre- scibilità della fibrina stessa, o la plasticità propria di essa. La quale per ciò non istimerò certamente sia una proprietà dello stalo di morte del sangue, quando nella fibrina si produce solo coll’opera della vita; e tanto più vigorosamente, quanto più la vita stessa rendesi possente, come sarebbe agevole di dimostrare colla considerazione di ciò che interviene nelle di- verse età e ne’diversi temperamenti dell’uomo, e nelle specie diverse degli animali, c in molle diverse abitudini della vita di (juello e di questi, se pure la brevità necessaria al presente