Il trinciante di M. Vincenzo Cervio ... / ampliato, et ridotto a perfettione dal Cavaliere Reale Fusoritto da Narni. Rrinciante dell'illustmo. & reuermo. signor cardinal Farnese.
- Cervio, Vincenzo
- Date:
- 1581
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Credit: Il trinciante di M. Vincenzo Cervio ... / ampliato, et ridotto a perfettione dal Cavaliere Reale Fusoritto da Narni. Rrinciante dell'illustmo. & reuermo. signor cardinal Farnese. Source: Wellcome Collection.
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![ottani: eL: = MT, LET RINCIRIOANRE no, che conciafi in qualmodo fi uoglia fempre egliè boniffimo : tanto calde quanto freddo. Et anchora che.fi polfa cuoceresin motti modi,come diffi di fo- pra, pur il piu delle molte ft Juole cuocere alleffo,ma diwifo in pezzi grandi » 0 piccioli fecondo la grandezza dello orione. ma fia quello gradeso picciolo ordinariamente latestafi cuoce alleffo.;. Adunquerragionaremo prima. del capo come parte piu bonorata, & ancora la migliérésuoledola adungque tren ciaree disidere, pigliarai la forcina mezana & il coltello mezano.Ma per- chetuwnonla potreSliimbroccare ne trinciar fopra la forcina, tu lalafciarai flare:cofi pofata nelimedefimo piattos uoltando il moftazzo nerfo latua ma nò manca; ManotachelateSta del Storione fe bene ella è alcuna uolta gra- desche ineffa uiè poca robba, & perciò poche parti ne potrai fare ; perche alcapo del storione è quaft tutto un'offo integro tanto reruofosche a gran fa- zica ui ftpuole cacciar dentro la forcina, netagliare col coltello 3 Hanendo dunque la forcina & il coltello nelle mani sftando con la perfona al tuo fe- xeno; tu ucliarai la punta della forcina da baffo ».&7 imbroccarai latefta nel moflazzo dal mezo innati,mella parte piu tenerella per poter tenerla piu fer ma; Dipoi 60 la punta del coltello wolra uerfo latua mano macala cacciarai incima lateSlatra la nucha & lacrofiazo feaglia che il Slorione fuole haue ve fopralateSla, fpingendo bene il coltello adentrosalzando poi la mano inal to, ne leuarai tutta quella fcaglia in due pasti, laqual per e/]ere dura la man darai uiaz tra il collo & latefia ui fuole effere di molta. polpa, quefta per effe we la parte migliore, la leuarai con la punta del coltelloze la farai cadere nel gondo chetu haserai fottola mano; ponendo poi la punta della forcinameloc bio dritto, cò la pura del coltello lo fpiccarai d'intorno, lo lenarai di netto. po nendolo nel medefimo tondo, e buttandovi il fale tu lo darataltuo Signore: Tu uoltavai dipoila tefta dalla banda manca uerfo te,ne leuarai l'occhio ma cos ponendolo fopraun tondo ; un poco pi da baftofotto l'occhio s ui ba una parte di gra[fò bianco , che pare latte, di quello ne leuarat una parte ponen- dola nel medefimo tondo ; girata poila tefta intorno, leuaratunodelli duoi effi che fono fotto la mafcella; nelenarai uno di quelli ponendolo nel tondo s wibuttarat il fuo fale, lo darai done fara debifogne ste ne lenarai pot l’altra parte dell’ofto dell'altra maffella ponendolo nel tondo : & acciò che tu fappi fotto le due orecchie, o baife che noi le nogliamo chiamare, tu ui trouerai da ogni banda un pezzo di polpa, la quale non è molto biancha,ne manco molto bona, per e[feretutia magra,quefia dinideraîin due todi aggiogendoui qual che altra parte della polpa di quella che confina.col collo » finirai li dui tondi buttandowi il fuo fale ; Andarai dipoi uoltando la tefta intorno leuandone le parti piu teriere &r le migliori ne faraidui altri tondi, che im tutte faranno fei parte. Es quefio fara è baftanza, in quanto alla tefta delflorione ; e[fendo pollo in tanola un pezzo di fiorione groffo di cinquessnero di fei libresco> che quello](https://iiif.wellcomecollection.org/image/b33350437_0088.jp2/full/800%2C/0/default.jpg)