Il gran contagio di Verona nel milleseicento, e trenta / Da Francesco Pona.
- Francesco Pona
- Date:
- 1727
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Credit: Il gran contagio di Verona nel milleseicento, e trenta / Da Francesco Pona. Source: Wellcome Collection.
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![Colleghi.) Lo idioma del prifco Latìo , è così domcftìco alk lingue de buoni Fijìci Verone]}, come il matèrno. V’ ha tra ejfipiù d’vno, così atto (bisognando) all’orare, come al dif- pittare, o al toccar polfi. In altre Città, anco molto degne % appena han forma di confali agli di]corfi veramente volgari, e per la lingua, e per le cofe.. Fu adunque conchiufo ; Ceffar le Morti, ma non il male : atte foche ne’ dieci maggior è la perdita di quattro, che dì ven« ti ne’ cento: cioè, che mancato il grofio de’Cittadini, rifpettì- rumente la perdita de’pochi, era maggiore ne’pochi, che quel¬ la de’ molti ne’ moltiffimì, Che quanto a’ medicamenti, quelli haueano più approffittd- to, che manco trauaglio apportaitano alla Natura, pur troppo afflìtta dal male. Douerfi perciò fuggire la mìjfione del fan- gue ; debilitate pur troppo le for%e dalla venefica materia, in- Sudante intorno al core. In quefia parte della Chirurgica aita, erraitano alcuni anco de’principali ; conciofiache , ò hauefje la Natura à gli Emuntorii trafmefso, ò procurafse dì trafmetter- ci ; era il trarre il fangue, non altro che vno fuiarla dalla fu a opera, e dall’intraprefe fontioni. Fù/limato cagionare il medefimo inconueniente, gli vejficantr, pofli sì alle parti eftre* me, come fitto »/ tumori ; atte fiche non. filo fi diftoglie la Na- tura dal trafmettere alle grandule, sformata d’mutar gli hti¬ mori all’attrattane de’/enigmi, ma anco, perche il dolore che cagionano, feema grandemente la Virtù, pur troppo dalla qua¬ lità venefica conflernata ; douerfi perciò almen di rado abbrac¬ ciare fimi! rimedio c ha del crudele, perche non refi la natu¬ ra operante flurbata, al trafmettere per le fue ignote manie¬ re, e per gli meati à lei fola manifefii,à quelle partì opportune, ch’ella il più delle volte intende meglio afsaì del Miniftro, che la feconda, ò crede dì fecondarla. Che i rimedi, fi come ìn~* calda fiagìone feonueniuano caldi, e ficchi, così confiderai a la putre- I \](https://iiif.wellcomecollection.org/image/b31874472_0059.jp2/full/800%2C/0/default.jpg)