Commentaria de antiquis scalptoribus qui sua nomina inciderunt in gemmis et cammeis cum pluribus monumentis antiquitatis ineditis statuis anaglyphis gemmis. Memorie degli antichi incisori che scolpirono i loro nomi in gemme e cammei con molti monumenti inediti di antichità, statue, bassirilievi, gemme : opera di Domenico Augusto Bracci ... / [Domenico Agostino Bracci].
- Bracci, Domenico Agostino, 1717-1793.
- Date:
- 1784-1786
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Credit: Commentaria de antiquis scalptoribus qui sua nomina inciderunt in gemmis et cammeis cum pluribus monumentis antiquitatis ineditis statuis anaglyphis gemmis. Memorie degli antichi incisori che scolpirono i loro nomi in gemme e cammei con molti monumenti inediti di antichità, statue, bassirilievi, gemme : opera di Domenico Augusto Bracci ... / [Domenico Agostino Bracci]. Source: Wellcome Collection.
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![torto in qncrto affare fiafi ciecamente fidato di un altro. Gli uomini più eruditi conver¬ ranno di ciò, purché, per fervirmi delle parole di Lattanzio ( lib. 3. Inft. cap. 3. pag. 213.) non fi ano tirati dall autorità di alcuno, ma piutofto favorìfc ano, e cedano alla verità. Non convennero coll’Autore i dotti Giornalirti di Parigi, dove lì coltiva con gran paf- iione lo Audio delle Antichità. Imperocché avendo eglino letto il mio libro ne riportarono imparzialmente il loro giudizio (vedi Journal des fqavants pour BAnnée 1774. Se- ptemb. pag. 595.) Eglino dimortrano di rtimar grandemente querto monumento, che io aveva intraprefo d’illurtrare, e con fomma diligenza rertringono in poche parole ciò che contiene la mia operetta. Elfi veramente dicono di non volere indagare le ragioni, che mi hanno dimoiato a fcrivere un poco afpramente contro Winkelmann ; ma ricono- fcono abbartanza che io fono flato morto da giurte ragioni, mentre così parlano. Dans une longue Preface mecontent de la maniere, dont l’avoit tratte feti Al. l’Abbè Winkel¬ mann t/e fait pas grand cas des lumieres, & de la capacità de fon Critique. Il lui repro- che a fon tour piufieurs bévue s , ér des jagements tres-erronés ; mais cefi a quoi nous ne crojous nous devoir arreter. Prelio Giudici di tal forte io vorrei che fi promovert'e la queftione, chi di due deva condannarli, fe Winkelmann, che ha vituperata la prima Opera prima d’a¬ verla veduta, o io che ho obbedito al precetto deH’Ecclelìartico (cap. 41. verf. 15.) Abbi cura del buon nome. Certamente quelli Giudici diranno con Tacito ( Annal. lib. 13. 1 cap. 20.) thè a ci a fimo deve concederfi la difefa. Quelli pronuncieranno colle parole di Laerzio: L ingiuria fatta ad altrui ridonda in infamia di chi la fa, e con quelle d’ Ari¬ notele (lib. 1. Ethic. cap. 5. pag. 8d. ) Quando fi fa offe (0 alcuno per volontà, allora! uomo è in gì ufo, e maligno. Certamente Winkelmann, che riprendeva quelle cofe le quali ancora non aveva veduto, e criticava le] ragioni che non aveva intefe, farebbe gravilfimamente riprefo da Cicerone, e porto nel numero di coloro, dei quali così fcrirte ( Voi. 2. Loculi, cap. 3. pag. io. ) Ma non fo perchè la maggior parte vogliono piu topo errare, e dfen¬ dere a tutto cofto quel pentimento che hanno molto amato, che ricercare fenza oflinazìone quello che con maggior coftanza fi affermi. Et cap. 8. pag. 20. Che direni poi, che fe quefle cofe fon vere, fi toglie ogni ragione, quafi una certa face, e lume della vita, con- tntt odo perfevererete in quefta maliziai L’eccellentillìmo Oratore non foio mi alle¬ verebbe, ma di più m'inculcherebbe i precetti dati nel lib. 3. degli Officii. Chi non fi difende , nè fi oppone alla ingiuria fe può, incorre nel vìzio, come fe abbandoni i Genitori, 0 gli amici, 0 la patria. Finalmente in querto luogo palcferò con fincerità un fofpetto che mi nafce nell’ani¬ mo : cioè che l’Autore dell*articolo di Bouillon qualunque da, giacché bartantemcnte è dimortrato non edere fiato Roulfeau, non folo ha letto con gran trafcuratezza la mia Dif- fertazione, ma-appena ha veduto i libri di Winkelmann che tanto loda. Non pollò an¬ cora pallare fotto lìlenzio che nelle cofe appartenenti alla fcienza Antiquaria, ed alle Belle Arti egli non aveva punto di buon gurto: ciò quanto a me dimortra la maniera rtelT'a che egli tiene fcrivcndo di quelle cofe; che fe alcuno penfa di lui altrimenti conviene che allora conferti elfer molto più degno di riprensione: Poiché, per Servirmi di altre pa¬ role di Cicerone ( lib. 2. Tufcul. cap. 4.) come fe taluno profetando la Grammatica parli barbaramente, 0 fe canti fuor di tuono chi vuol ejjer filmato Mufico, è più biafmevole per quefto, che pecca in quella iftejfa cofa di cui profejfa la fcienza, così renderebbe!! più ridicolo chi dicerte di coltivar le belle Arti, e la Scienza dell’Antichità, ed inlìeme pro- ferifi’e tanti fpropofiti intorno all’irtelfe arti, ed all’irterta Scienza. Mi dica cortui che mi ha tanto indegnamente cenfurato, fe io ho rilevato giu- rtamente gli errori di Winkelmann, fe ho alterato le fue parole , o cofa ha da rifpondere in](https://iiif.wellcomecollection.org/image/b30457191_0041.jp2/full/800%2C/0/default.jpg)