Ricerche fisiologiche intorno alla vita ed alla morte : aggiuntevi la divisione maggiormente naturale dei fenomeni fisiologici di Buisson e le sperienze sul principio della vita di Legallois / [Xavier Bichat].

  • Bichat, Xavier, 1771-1802
Date:
1841
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Credit: Ricerche fisiologiche intorno alla vita ed alla morte : aggiuntevi la divisione maggiormente naturale dei fenomeni fisiologici di Buisson e le sperienze sul principio della vita di Legallois / [Xavier Bichat]. Source: Wellcome Collection.

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    da. —(Finché il liquido incettato non esce dal- V arteria, ciò che oltiensi di leggeri mediante alcune legature, non evvi dolore ; ma se la sostanza irritante sia recata dai vasi al cuore o ad altra parie sensibile, si comprende be- nissimo che l’animale dovrà patir dolore, giacché l’irritante produce sempre il proprio effetto, tanto se sia recato direttamente sulla parte, quanto se vi -giunga per mezzo del- la circolazione. Nota di Magendie.) —- Abbia- mo già fatto conoscere essere facoltà propria dell'abitudine quella di ottundere la vivaci- tà del sentimento, e di rendere indifferenti tutte le sensazioni di piacere o di dolore : osserveremo ora, che i corpi stranieri, i qua- li epcitano sulle membrane mucose un’ im- pressione dolorosa nei primi giorni del loro contatto, ossia sviluppano la sensibilità ani- male, non sono in seguito più risentiti, per- chè a poco a poco tale sensibilità si indeboli- sce al segno, che più non sussiste se non se la organica, L’ uretra così si risente certamente della sonda finché vi soggiorna, essendo tale soggiorno costantemente accompagnato da una azione più viva delle ghiandole mucose, dal- la quale nasce una specie di catarro ; ma non è che nei primi momenti che l’individuo ha una coscienza dolorosa dei suo contatto, — Le infiammazioni al contrario, che contìnua- mente esaltano in una parte la sensibilità or- ganica, la trasformano in sensibilità animale. Per tal modo le cartilagini, le membrane sie- rose, e via dicendo, le quali nello stato ordi- nario non godono che dell’ oscuro sentimen- to necessario alla loro nutrizione, vengono al- lora penetrate da una sensibilità animale assai spesso più viva di quella degli organi, a cui essa è naturale e ciò perchè è proprio delle in- fiammazioni l’accumulare le forze in una par- te, la quale accumulazione basta per cangiare al modo di sensibilità organica, che non diffe- risce dall’ animale, se non se per un minor grado, --- Dietro tutte queste considerazioni egli è evidente che la distinzione’ superior- mente stabilita nella facoltà di sentire risguar- - r3 da non già la sua natura, che è eguale da per tutto, ma le diverse modificazioni di cui essa è suscettibile. Questa facoltà è comune a lutti gli organi, i quali tutti ne sono penetrali, sic- ché nessuno di loro può dirsi insensibile; essa Stabilisce il loro carattere vitale; ma più o meno abbondantemente distribuita in ciascu- no di loro, ne determina nn diverso modo di esistenza, per cui nessuno gode di tal forza nolla stessa proporzione ; ed essa così presen- ta infinite diverse gradazioni, — In tutte que- ste varietà trovasi una misura nella quale per una parte il cervello ne stabilisce il limite su- periore : per 1’ altra, un organo , che eccitato riceve, e percepisce la sensazione senza tra- smetterla, ne forma il grado inferiore, —■ Sa per rischiarare la mia idea potessi servirmi d’una volgare espressione, direi : che distri- buita a fid dose in un organo la sensibilità è animale, ad una dose inferiore essa è organi- ca. ( Queste espressioni, dose, somma, quan- tità di sensibilità, sono inesatte, in quanto che presentano tale facolta vitale sotto lo stesso aspetto delle forze fìsiche, dell’attrazione, ad esempio, pel motivo cne la mostrano suscet- tibile di calcolo ; ma in mancanza di voci per una scienza, bisogna, onde farsi comprende* re, toglierle da altre scienze. È di tali espres- sioni ciò che avviene dei vocaboli , saldare, scollar?, collare, e simili, usate relativamen- te al sistema osseo, che rappresenterebbero idee fallaci, se lo spirito non ne correggesse il significato . IN ola dell’ Autore. ) La va- rietà poi di tal dose o è prodotta dall’ordine naturale, o è un effetto di malattia ; nel pri- mo caso abbiamo la cute e i nèrvi superiori, a questo riguardo, ai tendini, 5alle cartilagini, esimili; nel secondo raddoppiata in questi la dose di sensibilità, si rendono eguali, ed anche superiori ai primi. E siccome infinite cause possono ad ogni istante esaltare o di- minuire questa forza in una parte, così può essa ad ogni momento essere animale ed or- ganica. Ed ecco perchè gli autori, i quali ne hanno fatto 1’oggetto delle loro esperienze , hanno pure ottenuto diversi significati: ecco perchè gli uni trovano insensibile la dura ma- dre, il periostio, e via dicendo, mentre altri vi scoprono una squisita sensibilità. §. IV. Della relazione che esiste tra la sensibilità di ciascun organo e i corpi che gli sono stranieri. — Benché la sensibilità sia in ciascun organo soggetta a continue varietà, ognuno di essi però sembra averne una som- ma primitivamente determinata, alla quale esso sempre si restituisce.dopo queste alter- native di aumento e di diminuzione : nello stesso modo quasi che nelle diverse sue oscil- lazioni il pendolo riprende costantemente il suo primo posto, a cui è dalla gravità ricon- dotto. — Questa somma di sensibilità deter- mina la vita di ciascun organo, poiché è des- sa, che fissala natura de’suoi rapporti coi corpi che gli sono stranieri, ma che trovansi a contatto con esso. Così la somma ordinaria della sensibilità dell’uretra la mette in rela- zione coll’ urina; ma, aumentata tal somma , e portata in alto grado come nell’erezione., la relazione cessa e il canale, mentre viene di troppo irritato dall’urina, permette passaggio al solo spenna, il quale a vicenda non trova- si in rapporto colla sensibililà dell’uretra nel- lo stalo di non erezione. — Ecco come la som- ma di sensibilità nei condotti stcnoniano, vvar- thoniano , coledoco, pancreatico , in una pa- rola in tutti gli escretori, sia esattamente ana- loga alla natura dèi fluidi che in essi percor-