La trasfusione del sangue / pel dott. Malachia De-Cristoforis.

  • Malachia De Cristoforis
Date:
1875
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Credit: La trasfusione del sangue / pel dott. Malachia De-Cristoforis. Source: Wellcome Collection.

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    Demmo nel 1860 parla della asfissia da cloroformio rimediabile per una trasfusione; — Trombe, Moller e Wagner, Zommerbrodt, Kulm (1864), la raccomandarono e la misero in atto con vero e pieno successo in avvelenamento da vapori di carbonio; Jiingersen (Berlin Klin. Woch. N. 21, 22, 25, 26) la impiega con pieno risultato in un in- dividuo che si era avvelenato con fosforo e che giaceva in uno stato di estrema debolezza e languore. — Eulemburg e Landois nel 1865, la provano sugli animali inquinati da ossido di carbonio. — Landois nel 1867, mentre dice che il salasso negli avvelenamenti acuti può riuscir dannoso per l’indebolimento generale che apporta e per la minore tol- leranza sua, mentre ricorda le esperienze di Magendie colle quali è dimostrato accelerarsi l’assorbimento del veleno dopo una sottrazione di sangue , dice che appunto torna razionale il salasso combinato colla trasfusione negli avvelenamenti acuti, perchè il primo allontana dal corpo la massa di sangue inquinato e la seconda sostituisce san- gue normale ; le sue esperienze furono fatte con avvelenamenti, per ossido di carbonio, cloroformio, etere, fosforo, e in tutte il suo me- todo riuscì efficacissimo. — Rautembcrg conferma questi concetti per altra via, cioè negli avvelenamenti artificiali con acetato di morfina. Nell’asfissia e nell’ anemo-astìssia dei neonati la trasfusione (lo vedemmo all’articolo : « Trasfusione 'per la vena ombelicale ») ha un’utilissima applicazione — nella prima forma per 1’ ossigeno che i nuovi globuli introducono, nella seconda forma tanto per questo agente stimolante, quanto per l’aumeuto di globuli. Se il sangue spremuto dalla placenta e defibrinato deve considerarsi come più adatto, il sangue d’adulto non avrà di certo minore virtù e dovrà essere usato quando la placenta sia ancora rimasta nelPutero. È indiscutibile doversi preferire sangue ossigenato al massimo grado in avvelenamenti ed asfissie in genere ; infatti Dieffembach (1830) e Blasius (1832) i quali tentarono la prova con sangue pretto ed ebbero esito infelice. Landois inspirato dalla pratica altrui di mescere sostanze alca- line al sangue, propone che negli avvelenamenti si aggiunga al san- gue d’iniezione l’adatto controveleno, stimolante o deprimente a se- conda del caso. Il suo progetto deve chiamarsi di trasfusione infu-