Istoria dell'incendio del Vesuvio, accaduto nel mese di Maggio del' anno MDCCXXXVII. Scritta per l'Accademia delle scienze / [By F.S].
- Francesco Serao
- Date:
- 1738
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Credit: Istoria dell'incendio del Vesuvio, accaduto nel mese di Maggio del' anno MDCCXXXVII. Scritta per l'Accademia delle scienze / [By F.S]. Source: Wellcome Collection.
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![che un tempo fluirono in torrenti, con della terra, ed altro, frappoflovi alP altezza fpeflè volte di più decine di palmi • Da quefta fuppofizione s’intende ancora , come la ripidezza de5fianchi del Vefiuvio avefle dovuto edere ne’ primi tempi maggiore ; ciò che può argomentarli dall’ oflèrvazione della parte fettentrionale, dove picciola mutazione /ènnbile ha po¬ tuto avervi luogo , almen da mille e più anni a quefta par¬ te y cioè dappoi che il monte rèftò divifo, e biforcato . Quin¬ di reitera 1* altezza fua antica ragguagliata coli’ eftreme ci¬ me di quelle cofte fèttentrionali , che appartengono alP altro vertice , che chiamali oggidì pi'opriamente il monte di Som¬ ma ; e fuppofta tale Paltezza, viene a rimaner falvo ciò che di fòpi a abbiamo detto , cioè che quefte cofte fettentrionali, che al pre/ente fi oflèrvano bruciate , e pendenti dalla parte loro concava, fòdero parte di quel cerchio, che Sifiiino avea in veduta, quando paragonò la cima del Vefuvio ad un An¬ fiteatro . Conceputa così all’ingroflò la baie , e Paltezza , fi ha per confeguenza non folo il corpo , o fia la mole di tutto j] monte , ma Pampiezza della fua cima altresì; la quale do- vea eflere /pianata a’ tempi di Strabene , avendola forfè mozzata qualche incendio più antica ; ma a* tempi poi di Dione , rimanendo intatte, corrpei dice , le Tue parti latera¬ li , fi vide depredò il mezzo per fòrza del continuo brucia¬ mento ; e così venne ad acquifere* il Vefuvio la fòmiglianza di un Anfiteatro,* non altrimenti , che veggiamo oggidì nel¬ la Solfatara di Pozzuoli, ed- in altri monti di quelle vicinan¬ ze , i quali anch’ efft ad Anfiteatro acconciamente fi potreb¬ bero paragonare ( O • fedendo le cofe in quello fiato , per li fòpravvenuti in¬ cendi y e per li tremuoti accaduti , e voragini aperte , acci¬ denti tutti de* forti incendi,compagni , dovette cominciare a rovinare e diftrtiggerfi P antica faccia deimo fi ro monte , an¬ dando a male tutta la parte fua y che è porta tra occidente , c mezzo giorno ; e rimanendo folo nel primiero flato le ripe eftreme ch’eran pofte a fettentrione , ed oriente . Potè que- ilo abbaftàmento procedere fino a quel confine , donde ora fi vede ( i ) Vegga!! il Pellegrino loc. cìt. cap. 17 * 18,119 •* e la Carta Campania da lui meddìmo propofta *](https://iiif.wellcomecollection.org/image/b30505823_0027.jp2/full/800%2C/0/default.jpg)