La prima estirpazione completa di un utero canceroso : eseguita in Firenze / dal Dott. Adolfo Paggi.

  • Paggi, Adolfo.
Date:
1883
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Credit: La prima estirpazione completa di un utero canceroso : eseguita in Firenze / dal Dott. Adolfo Paggi. Source: Wellcome Collection.

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    a sinistra poi stavano sopra una piccola tavola gli istrumenti, che avevo avuto cura di ungere con dell’olio fenicato. Nel piano in- feriore di questa tavola si trovava una catinella contenente una soluzione fenicata al 5 per 100, nella quale a più riprese durante l’operazione mi lavai le mani. Messo adunque allo scoperto con la doccia il collo dell’utero, e afferratolo momentaneamente con una pinzetta del Museux, per mezzo di un ago ricurvo e smusso sui lati, che appositamente aveva fatto costruire, tentai di traversare il collo uterino più in addietro che fosse possibile. Quest’ ago dalla larga cruna por- tava seco un nastro della larghezza di circa un centimetro. Per la curva dell’ago, non molto adatta alla grossezza del collo, trovai una certa difficoltà al passaggio di esso, e, come vedremo, non tutto il collo fu da quello attraversato, ma soltanto il labbro an- teriore: tuttavia il nastro così passato servì di valida presa e agevolò molto i movimenti dell’utero senza ingombrare l’abba- stanza ristretto campo operatorio. Annodato questo nastro ed affidatolo al Dott. Paladini, passai allora alla parte più delicata dell’ operazione, al taglio dei cui di sacchi. Mentre l’ajuto sti- rava l’utero in avanti e in alto, presa una piega di vagina con un paio di pinzette a denti di lupo, praticai nel cui di sacco posteriore un’ incisione semiellittica con un coltello arrotondato e tagliente alla sua estremità. Questo coltello da me immagi- nato riuscì di grande utilità e credo doverlo raccomandare, im- perocché un coltello ordinario anche molto panciuto offrirebbe grande difficoltà nei movimenti in un campo così angusto, com’ è quello, nel quale siamo costretti a operare eseguendo l’isterectomia per la via vaginale. Praticata l’incisione nel cui di sacco posteriore cercando di stare col tagliente più addosso all’ utero che fosse possibile ed aperto il peritoneo, feci un’ incisione simile nel cui di sacco anteriore: quindi con due dita introdotte nell’apertura anteriore tentai di far fare all’ utero il capitombolo in addietro. Ma non riuscendomi per il volume del corpo uterino, il cui fondo non raggiungeva colla estremità delle dita, di eseguire tal movi- mento, introdussi alcune dita nell’apertura posteriore: così mi riuscì di adoprare più forza e di portare il fondo dell’ utero at- traverso l’apertura anteriore. Il viscere non fece il capitombolo completo, ma venne a prendere la direzione della vulva, talché, mentre il fondo uterino trovavasi alla parte superiore dell’aper- tura vulvare, il collo guardava la forchetta. Allora con un ago, a cui era infilato un robusto filo di seta, attraversai il fondo